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Sale Chiodato in concerto a L’Aquila. L’intervista prima del live.

I lettori di MusicAq e Worldwide Open Music conoscono molto bene i Sale Chiodato.

In MusicAq abbiamo dedicato loro un articolo (4.9.2019), inserendoli a pieno titolo nella nostra enciclopedia libera dei musicisti aquilani (e non solo aquilani).

Worldwide Open Music condivide a rotazione su Facebook i più bei brani dei Sale Chiodato nel programma quotidiano Il caffè delle 10:00.

Oggi abbiamo avuto l’onore di intervistare la storica band aquilana, in vista del rientro sulle scene dopo quasi due anni dall’ultima esibizione in pubblico.

Si esibiranno con un grande videoconcerto, secondo lo stile che da sempre li contraddistinugue.

L’appuntamento è al Ridotto del Teatro Comunale, il prossimo 21 dicembre, a partire dalle 21:00.

Noi di MusicAq e WOM siamo venuti a incontrarli nella loro nuova sala prove, in via Accursio, in pieno centro storico, dove la band sta mettendo a punto gli ultimi dettagli del programma.

La nostra entrée

Entriamo nel porticato antistante la sala, il portone principale è aperto, lo attraversiamo e sul portoncino a destra c’è la scritta Sale Chiodato.

Dentro si sente la musica che scorre, ci gustiamo da fuori il gran pezzo, deve essere roba nuova perché non ci pare di conoscerlo, aspettiamo la fine del brano e poi suoniamo il campanello.

Sono le 22.30 e dentro si sente chiaramente un’invettiva, la voce appare inequivocabilmente quella di Valter Marola: «Ma mo chi xxzzx è a quest’ora?», e rivolgendosi a qualcuno, «Dai quatrà, va  ‘m po’ a vedé chi è che rompe i xxxxxoni alle 10 e mezza de’ sera».

Valter Marola

Dopo qualche secondo, qualcuno ci apre.

Faccia nuova, giovane, sulla trentina.

Si accede a un ingresso da cui si intravede un’altra porta.

Mentre entriamo, dall’altra stanza si affaccia anche Valter Marola, ci riconosce e subito ci accoglie: «Oh quatrà, che sorpresa. Ve steo a mannà a fxxxulo», e con un bel sorrisone ci presenta subito l’improbabile portiere: «Quesso è ju bassista nòvo, Emanuele Capogna. Oh, sòna eh».

Emanuele Capogna

Entriamo in sala e ci salutiamo tutti.

Sale Chiodato al gran completo

I volti storici di Paolo Rosati, Bruno Guardiani e Pasqualino Romanelli, oltre all’inossidabile Valter Marola che ci ha riservato cotanta accoglienza all’ingresso.

Paolo Rosati
Bruno Guardiani
Pasqualino Romanelli

Ci salutano calorosamente e ci presentano i nuovi membri della formazione: oltre a Emanuele Capogna (bassista) ci sono Domenico Capanna (vocalist, con l’ardito compito di prendere il posto dell’unico e formidabile Max Gallucci) e Andrea Maurizio (batteria).

Domenico Capanna
Andrea Maurizio

Dopo i convenevoli e qualche battutina preliminare gli diciamo che vorremmo parlare un po’ con loro, del loro atteso rientro sulle scene e delle novità in cantiere.

Non vogliamo fare la classica intervista, chiediamo soltanto una chiacchierata informale: «Dateci una mezz’ora poco più, finiamo di provare e poi parliamo».

Ci pare un ottimo e insperato compromesso.

In questo modo abbiamo occasione di ascoltare un’anteprima in esclusiva del loro prossimo spettacolo.

La sala è ottima e accogliente, e ha una buona acustica.

Ci gustiamo una parte di prove, quanto basta per capire subito che aria tira: i nuovi ingressi sono davvero ottimi musicisti (pistano di brutto) e la band va alla grande.

Sale Chiodato is back!

Vorremmo ascoltare altro e altro ancora, ma è il momento di iniziare la nostra chiacchierata.

Dopotutto siamo qui per questo.

Spiegateci il perché di quasi due anni di silenzio

Sale Chiodato – (a rispondere si alternano i componenti storici, Paolo, Valter, Bruno e anche Pasqualino, vincendo la sua proverbiale riservatezza) – Intanto, siamo stati in silenzio, ma non inattivi.

Diciamo subito che nel frattempo abbiamo composto materiale per un nuovo disco, un doppio disco.

Ci sono circa 20 nuovi pezzi in cantiere, alcuni già con un bell’arrangiamento di Paolo Rosati, altri necessitano ancora di un approfondimento tra noi, che è già in corso, riguardo agli arrangiamenti, ai suoni, ad alcuni ritocchi ai testi, eccetera.

Ma contiamo che in primavera tutto sarà pronto.

Tra l’altro, nel concerto del 21 dicembre ci sarà un bell’assaggio delle novità.

Altra domanda inevitabile: perché e come siete arrivati alla nuova formazione?

Paolo e Bruno – Perché Sale Chiodato è una grande passione, che richiede grande impegno e sacrificio.

Ognuno di noi nella vita fa altro, non siamo musicisti di professione.

Uno che fa altre cosa nella vita, ma vuole anche suonare, può liberamente scegliere di suonare per hobby o per passione.

Bruno – Se fai musica per passione hai bisogno di sacrificare qualcosa tra le priorità del tuo tempo libero, non tutto ovviamente, ma qualcosa sì, devi farlo.

Sale Chiodato è una passione che richiede un impegno significativo, componiamo noi stessi quasi tutta la nostra musica.

Alcuni amici ci aiutano, e su qualche brano ci forniscono alcuni testi.

Il tutto, poi, è sempre arrangiato musicalmente e magistralmente da Paolo, che indubbiamente si sobbarca una quota enorme di lavoro.

In ogni nostro brano, ogni singola nota non è messa lì a caso; ogni singolo suono è studiato e pensato, tutta la sezione ritmica è incastrata battuta su battuta, le voci, i cori, eccetera.

Il tutto può piacere di più o di meno, ma tutti ci hanno sempre riconosciuto la raffinatezza, la cura e l’originalità del nostro progetto musicale.

Paolo – Non dimentichiamo poi la parte video.

Ogni nostro brano è sempre associato a un video.

Da sempre per noi testo, musica e video sono un tutt’uno inscindibile, e direi che in questo siamo stati precursori.

Ma realizzare un videoclip non è affatto semplice.

Insomma, è complesso, e richiede di dedicargli del tempo.

Spesso questo tempo lo trovi di sera, anche tardi, sacrificando qualcos’altro.

Bruno – È ragionevole e normale che pur amando la musica non tutti se la sentano di sobbarcarsi un tale impegno, che si aggiunge all’attività professionale ealla vita familiare.

E come siete arrivati alla scelta dei nuovi elementi?

Valter – È stata una fatica megagalattica!

Voi capite bene che con tutti i requisiti che hanno appena detto sti du’ ecco, e potrei aggiungere molto altro, mica è facile trovà chi te va bene. Oh, e poi, oltre a tutto quanto sopra, devono pure sonà bene, altrimenti non si gioca la partita.

Comunque, scherzi a parte, abbiamo fatto una lunga ricerca.

Abbiamo anche fatto qualche tentativo con alcuni musicisti, persino nostri cari amici, ma niente, non si riusciva a trovare la quadra.

Poi, come sempre, passione e tenacia premiano, e abbiamo conosciuto questi tre nuovi ragazzi: Emanuele, Domenico e Andrea che ci hanno restituito una vera botta di vita.

Sono tre ragazzi eccezionali.

Oltre che essere ottimi musicisti, hanno sensibilità, passione, gusto musicale, gentilezza e simpatia: la ricetta perfetta per Sale Chiodato.

Adesso vogliamo sentire proprio loro, e la domanda è d’obbligo: come vi trovate, come vi state inserendo, insomma come vivete questa nuova esperienza con Sale Chiodato?

Domenico – Va beh, comincio io, perché in ordine cronologico credo di essere stato il primo a entrare nei Sale.

Il mio contatto coi Sale è avvenuto quest’estate, in occasione di uno degli spettacoli del lungo calendario estivo aquilano.

Precisamente, nello spettacolo teatrale-musicale L’Aquila, 700 anni e non li dimostra, andato in scena nel piazzale dell’Emiciclo.

Paolo Rosati era autore delle musiche dello spettacolo, e io ero stato chiamato a interpretare alcuni brani, tra cui anche uno del repertorio dei Sale, Canzone per L’Aquila.

A vedere lo spettacolo c’erano anche Bruno e Valter che poi, evidentemente, con Paolo si sono parlati, e qualche settimana dopo mi hanno invitato a incontrarci una sera.

Mi hanno proposto di entrare nei Sale e contestualmente mi hanno subito caricato con tutti i loro CD.

Mi sono preso alcuni giorni per pensarci, e poi ho accettato quella che mi sembra ogni giorno di più una bellissima ed eccitante esperienza artistica.

Emanuele – Io conoscevo Domenico, e i Sale cercavano un bassista.

Domenico ha fatto da cerniera con i Sale e una sera ci siamo incontrati davanti a una birra.

Abbiamo fatto una lunga chiacchierata.

Soprattutto Paolo e Bruno mi hanno raccontato a lungo di Sale Chiodato, la storia, il presente e il futuro.

Devo dire che sono rimasto colpito dal loro grande coinvolgimento emotivo quando mi parlavano.

Ho subito percepito la grande passione che c’è nel loro progetto musicale.

La cosa mi ha interessato da subito, e anch’io ho ricevuto subito “in dono” i CD dei Sale con il fervido invito ad ascoltare i pezzi durante un po’ di giorni che mi ero preso prima di dire sì definitivamente.

Dopo che ho accettato la proposta abbiamo fissato le prime prove, perché nel frattempo avevano trovato anche il nuovo batterista (Andrea), dicendoci tutti: «vediamo come va».

Devo dire che già dopo i primi 20 secondi della prima prova abbiamo tutti capito che il sound c’era ed era ottimo: è stata la vera partenza, e il momento in cui ho capito di essere entrato a far parte di un bellissimo progetto musicale.

Mi sto divertendo molto, e mi trovo anche benissimo nel rapporto con le persone, tutte splendide persone.

Andrea – Io sono stato contattato dal mio maestro di batteria, che era stato a sua volta contattato dal suo ex maestro al Conservatorio (amico dei Sale), perché cercavano un batterista disponibile, con certe caratteristiche.

Non ho dovuto pensarci più di tanto: conoscevo già i Sale Chiodato, anche perché sono di Barisciano, paese natale di Massimo Gallucci, stimatissimo anche nel suo paese nativo sia come grande medico che come appassionato e ottimo musicista, membro fondatore dei Sale Chiodato.

Mi sono sentito onorato di essere stato chiamato e, a dire il vero, anche un po’ preoccupato, perché conoscendo la loro musica e il loro progetto musicale sapevo di accollarmi un grande impegno.

Devo dire, però, che ho trovato subito delle ottime persone nei membri storici, che mi hanno fatto sentire subito a casa, mettendomi subito a mio agio.

È vero, le prove sono impegnative e i brani sono complessi, perché ogni colpo di tamburo, di cassa, di piatti è studiato bene a priori.

Nulla è casuale.

Allo stesso tempo, i Sale hanno messo in atto un sistema di condivisione delle parti di ciascun musicista che ti consente di studiare prima a casa, cosicché quando si arriva alle prove ogni musicista conosce bene la sua parte e si lavora molto sull’insieme piuttosto che sul singolo musicista.

Io sono entusiasta e orgoglioso di essere entrato a far parte della grande famiglia dei Sale Chiodato, anche se confesso una leggera ansia per il mio primo concerto, con loro, il prossimo 21 dicembre.

Prendere il posto di batteristi come il grande e compianto  Giancarlo Canelli o di Gino Mancini è una bella responsabilità, ma sono certo che alla prima battuta del primo brano mi metterò l’ansia alle spalle e tutto sarà meraviglioso.

Massimo Gallucci

Nel frattempo, Pasqualino Romanelli, seduto dietro le sue tastiere continua a suonicchiare a basso volume.

Ogni tanto sorride sotto i baffi, e poi torna a intonare note e arpeggi di sottofondo.

Proviamo a disturbare la sua concentrazione.

Pasqualino, dicci qualcosa, qual’è il tuo pensiero sul nuovo line-up di Sale Chiodato?

Pasqualino – (tra un arpeggio e l’altro) Sono molto contento e soddisfatto.

Il buon giorno si vede dal mattino.

Già dalla prima prova si capì subito che il gruppo funzionava.

I ragazzi si applicano, e sono veramente degli ottimi musicisti.

Vedo che gradualmente si stanno entusiasmando sempre più.

Vedo dai loro volti e dalla loro grinta un senso di piena partecipazione artistica ed emotiva, e sono proprio questi gli ingredienti che cercavamo, oltre il semplice (ma non banale) essere ottimi strumentisti.

Valter – Beh, quatrà, jemo va, che s‘è fatta ‘na certa.

Scusate, ma noi volevamo anche qualche anticipazione sul concerto del 21 al Ridotto e sui programmi nel breve di Sale Chiodato!!!

Paolo – Su, ragazzi, è quasi l’una, andiamo a casa.

Facciamo cosi, venite martedì o mercoledì prossimi, magari ci vediamo un po’ prima delle prove e parliamo un po’ del concerto (senza svelarne le sorprese però) e delle prossime nuove produzioni di Sale.

Sale Chiodato – Ok, ragazzi, buona notte.

Ci vediamo martedì.

Ovviamente, ci vediamo tutti e numerosi al Ridotto, il 21 dicembre alle 21:00.

Il backstage dei Sale Chiodato

«Sarà una gran bella serata», assicurano i Sale Chiodato, e noi di MusicAq e Worldwide Open Music non abbiamo motivo di dubitarne.

Nell’attesa, vi lasciamo con Vita nei rebus, strepitoso classico (non in scaletta nel prossimo concerto del 21 dicembre) dei Sale Chiodato, con testo di Roberto De Viti.