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Alfredo Casella. Da Maurice Ravel ad Asia Argento, il rinnovamento musicale italiano

Alfredo Casella (Torino, 25 luglio 1883 – Roma, 5 marzo 1947) è stato un compositore e pianista italiano.

Studia il pianoforte sin da piccolo sotto la guida dei genitori e in particolare della madre, buona pianista dilettante.

A tredici anni è al conservatorio di Parigi, dove prosegue lo studio del pianoforte con Louis Diémer e composizione con Gabriel Fauré, coadiuvato dal più eclettico e accademico Maurice Ravel; entrato ben presto in forte polemica con quest’ultimo, ne uscirà dopo due anni e proseguirà la sua formazione interamente da autodidatta, tanto che egli stesso come tale sempre si considerò.

Casella nutriva una grande ammirazione per Debussy, dopo aver ascoltato il Prélude à l’après-midi d’un faune nel 1898, ma in questo periodo continua a scrivere in vena romantica, invece di adottare l’impressionismo nel suo stile.

Claude Debussy

La sua prima sinfonia, del 1905, prende ispirazione dal tardo-romanticismo di Richard Strauss e Gustav Mahler; con essa esordì come direttore d’orchestra nel 1908 a Monte Carlo.

Ritorna in Italia durante la Prima guerra mondiale e insegna pianoforte presso il Conservatorio Santa Cecilia a Roma.

Nel 1917 fonda una “Società Nazionale di Musica”, allo scopo di promuovere la conoscenza della musica contemporanea.

Diviene uno dei più conosciuti pianisti della sua generazione e nel 1930, con Arturo Bonucci (violoncello) e Alberto Poltronieri (violino), fonda il “Trio Italiano”, ottenendo una grandissima notorietà in tutto il mondo.

Scrive anche molte liriche, libretti per opere, canzoni e musica da camera.

Da alcuni brani poetici dell’opera di Rabindranath Tagore, che nel 1913 aveva valso all’autore il Premio Nobel per la letteratura, il compositore torinese crea nel 1915 le liriche che chiama L’adieu à la vie.

Tra i suoi allievi, si ricordano Domenico De’ Paoli, Mario Peragallo, Camillo Togni, Lya De Barberiis e Vera Gobbi Belcredi.

È sepolto presso il Cimitero del Verano di Roma.

Nel 1923, insieme con Gabriele D’Annunzio e il veneziano Gian Francesco Malipiero, fonda un’associazione per la diffusione della musica moderna italiana, la “Corporazione delle nuove musiche”.

Nel 1926 l’editore modenese Angelo Fortunato Formiggini dà alle stampe la monografia di Casella su Igor Fëdorovič Stravinskij, intitolata Strawinski (secondo la dizione polacca).

Era questo il primo libro pubblicato sul compositore russo: un breve ritratto contenuto nella collana “Medaglie” che includeva profili biografici di artisti e personaggi pubblici.

Il fine del testo era quello di divulgare l’opera di un compositore ancora poco noto in Italia; uscì in una nuova veste editoriale e molto ampliato nel 1946.

Riappare, infine, per i tipi di Castelvecchi nel 2016, in una nuova edizione critica.

La generazione dell’80 (Alfano, Casella, Malipiero, Pizzetti, Respighi) segna un passaggio importante, che influenzerà anche il periodo successivo, con importanti interazioni anche nel campo della letteratura e della pittura.

Di quest’ultima arte, Casella è un appassionato collezionista.

Nel 1933 fonda a Napoli “l’Accademia Musicale Napoletana”, con l’intento di valorizzare caratteristiche e significati della cultura musicale, soprattutto italiana.

Amava molto la musica di Antonio Vivaldi, tanto che nel 1939 dedicò la prima “Settimana Musicale Senese” dell’Accademia Chigiana in settembre al musicista veneziano: la riscoperta del grande genio barocco si deve quindi anche alla sua sensibilità e alla sua intuizione.

L’anno dopo la rassegna venne dedicata ad Alessandro e Domenico Scarlatti, fondamentali innovatori della musica per strumento a tastiera.

Negli anni successivi l’evento avrà come obiettivi da un lato la riscoperta del patrimonio strumentale italiano del Seicento e Settecento e dall’altro una costante attenzione alla valorizzazione del repertorio contemporaneo.

Casella ha curato la revisione critica di numerose opere per pianoforte di importanti autori, molte delle quali in uso ancora oggi nella didattica pianistica dei conservatori; per esempio, l’edizione delle 32 sonate di Beethoven, di varie grandi opere di Bach (per esempio: Il Clavicembalo Ben Temperato, le Suites Francesi, le Suites Inglesi e il Concerto italiano), di numerose opere di Chopin (Studi, Preludi, Ballate, Notturni, Valzer, Fantasia) e di tanti altri; tali edizioni critiche sono tuttora pubblicate dalla Ricordi e dalla Curci.

Recenti studi ne rivalutano l’importanza per la storia dell’interpretazione pianistica.

Ha scritto un importante manuale sul pianoforte, strumento del quale analizza aspetti storici, tecnici e interpretativi (Il pianoforte, 1936), e ha scritto un’autobiografia, I segreti della giara, molto utile per approfondire i rapporti – non sempre facili – tra i musicisti e i vari ambienti culturali d’inizio Novecento.

Con Virgilio Mortari ha scritto il notevole trattato La tecnica dell’orchestra contemporanea, ma è scomparso prima di vederlo pubblicato.

Alfredo Casella è il nonno della famosa attrice Daria Nicolodi e, dunque, è il bisnonno di Asia Argento.

Il conservatorio dell’Aquila

Il conservatorio dell’Aquila venne fondato nel 1967 da Armando Renzi e Gherardo Macarini Carmignani come sede separata del conservatorio Santa Cecilia di Roma, ma già nel 1968 ottenne la piena autonomia e venne intitolato ad Alfredo Casella, di cui erano stati allievi.

La sede storica dell’ateneo era ubicata in via Gaglioffi, nel centro storico del capoluogo abruzzese.

Successivamente il Conservatorio trovò la sua sede nel parco di Collemaggio, a poca distanza dall’omonima basilica, dove il 20 giugno 2008 sono stati celebrati i 40 anni di attività dell’istituto.

In seguito ai danni provocati dal terremoto del 2009 sono state proposte alcune soluzioni per sopperire alla mancanza della sede del Conservatorio; in particolare nel giugno del 2009 è stato presentato un avveniristico progetto dell’architetto giapponese Shigeru Ban per la realizzazione di un nuovo edificio con annesso auditorium nel quartiere di Pettino.

L’iter di progettazione ha tuttavia subito alcune modifiche fino alla definitiva scelta di realizzare separatamente la sede del Conservatorio e l’auditorium di 230 posti progettato da Shigeru Ban nel quartiere di Acquasanta, a nord-est dell’Aquila.

La nuova sede, in via Francesco Savini, è stata inaugurata il 22 dicembre 2009.

Il progetto dell’auditorium, denominato L’Aquila Temporary Concert Hall, è invece stato approvato all’inizio del 2010 e ultimato, in seguito a un workshop realizzato con le università dell’Aquila, Harvard (USA) e Keio (Giappone), nel 2011; l’inaugurazione è avvenuta il 7 maggio 2011.

Auditorium del conservatorio “Alfredo Casella” dell’Aquila

Il conservatorio “Alfredo Casella” dell’Aquila è da tutti considerato uno tra i più prestigiosi d’Italia.

Innumerevoli sono infatti gli artisti che vi hanno studiato o vi si sono perfezionati e hanno poi riscosso successo in ambito nazionale e internazionale.

Ringraziamo tutti voi che avete avuto la pazienza e la curiosità di leggere fino a qui questo lungo articolo dedicato a un grande genio della musica qual’è stato Alfredo Casella, e allora vi dedichiamo queste meravigliose Inezie.