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L’Aquila stravince a Sanremo 2020

Abbiamo deciso di attendere la fine del Festival, cosicché il circo delle polemiche si placasse, per fare alcune riflessioni e annunciare i tre vincitori (almeno secondo i canoni di MusicAq) della kermesse più seguita d’Italia.

Non essendo iscritti all’albo professionale degli Opinionisti, ci rallegriamo di non dover commentare le tutine di Achille Lauro, la reunion di Albano e Romina e quella dei Ricchi e Poveri, oppure la querelle tra Morgan e Bugo (che pure ha suscitato molto più interesse della canzone – a nostro avviso piuttosto mediocre – da loro stessi proposta).

Da spettatori, abbiamo assistito a uno spettacolo del quale molte cose ci sono piaciute, altre meno o per nulla, ma ci è stata in ogni caso offerta un’ottima occasione per ascoltare musica insieme a milioni di persone.

A costo di essere impopolari, vogliamo dissentire da quanti criticano “a prescindere” la musica e i musicisti di Sanremo, rei di non essere mai abbastanza all’altezza, abbastanza di qualità, abbastanza classici, abbastanza moderni, abbastanza qualcosa.

Sarà che non siamo abbastanza invidiosi, ma ci rallegriamo per il successo ottenuto dalla 70ma edizione del Festival della canzone italiana, e vorremmo che anche gli altri eventi musicali (per esempio, Perdonanza Celestiniana, MuntagnInJazz, Cantieri dell’immaginario, Sulle tracce del drago, ma anche Arezzo Wave, Pescara Jazz, Umbria Jazz, Primo Maggio, Rock Targato Italia, e chi più ne ha più ne metta) ottenessero un successo paragonabile a quello del Sanremo di quest’anno.

D’altro canto, Worldwide Open Music e MusicAq nascono proprio dal desiderio (di uno sparuto gruppo di facinorosi) di avvicinare al pubblico la musica libera (WOM) e quella aquilana (MAq), a prescindere dal genere e dai gusti personali.

Se possiamo dare un consiglio a noi stessi, diffidiamo di chi si erge a Sacerdote del Tempio, lancia anatemi contro la dissoluzione dei costumi e giudica una musica “migliore” dell’altra.

Ho avuto modo di parlare di arti maggiori e arti minori (che è una stronzata).

Uno che sceglie la canzone sceglie un’arte minore: non è vero niente.

Esistono artisti maggiori e artisti minori, non arti maggiori o minori.

Altrimenti ci stiamo a paragonare all’ultimo imbrattamuri che ha scelto la pittura considerata arte maggiore; oppure a Bob Dylan che ha scelto un’arte minore.

Fabrizio De André. Passaggi di tempo, Doriano Fasoli, Ed. Alpes Italia, pag. 71.

Casomai, adoperiamoci per ampliare – e non restringere – gli spazi dedicati alla musica, cosicché tutti possano esprimersi, e tutti possano scegliere la loro musica preferita.

Del resto, tutti gli artisti che oggi consideriamo “maggiori” (per dirla alla De André) lo sono diventati dopo essersi presentati al pubblico.

Ed ecco qui che arriviamo finalmente ad annunciare i tre artisti aquilani (in senso lato oppure per adozione) che hanno stravinto a Sanremo 2020.

Terzo classificato (non se ne abbia a male, ma di tre uno deve per forza essere il terzo) nella classifica di MusicAq per Sanremo 2020 è …

Carlo Di Francesco

Gli abbiamo recentemente dedicato un articolo (qui), e si è conquistato il terzo posto nella nostra classifica per essere stato il percussionista dell’orchestra di Sanremo 2020.

Secondo classificato (siamo stati molto indecisi se assegnare a lui il podio, ma poi abbiamo ceduto all’irrazionalità) nella classifica di MusicAq per Sanremo 2020 è …

Leonardo De Amicis

Anche al nostro Maestro preferito abbiamo dedicato un articolo (qui), e si è conquistato il secondo posto nella nostra classifica per essere stato il direttore musicale di Sanremo 2020.

Prima classificata (è stata una scelta di cuore) nella classifica di MusicAq per Sanremo 2020 è …

Simona Molinari

Alla bellissima e bravissima Simona Molinari dedicheremo presto un articolo per renderle omaggio e ringraziarla, da aquilani, per avere portato un po’ della nostra città sui più prestigiosi palcoscenici italiani.

Si è conquistata il primo posto nella nostra classifica del cuore per avere eseguito a Sanremo 2020, insieme a Raphael Gualazzi, una meravigliosa versione di E se domani.

Ringraziamo voi tutti per averci letto fino a qui.

Vogliamo augurarvi buona musica con E se domani, interpretata da Simona Molinari e Raphael Gualazzi.