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Ivan Graziani, abruzzese R.O.C(k)

Con questo articolo vogliamo rendere omaggio al nostro conterraneo Ivan Graziani, icona abruzzese della musica rock d’autore.

I meno giovani lo hanno conosciuto personalmente o attraverso i suoi dischi.

I più giovani approcciano molto spesso allo studio della chitarra rock sulle intavolature dei suoi più grandi successi.

Anche chi non sa affatto di chi stiamo parlando farà molto bene a leggere fino in fondo questo articolo.

Ivan Graziani (Teramo, 6 ottobre 1945 – Villafeltria, 1 gennaio 1997) sin da bambino è appassionato di chitarra e di disegno.

La sua indole artistica lo porta a iscriversi all’istituto statale d’arte di Ascoli Piceno.

Nino Dale and His Modernists

Ancora diciottenne, viene scelto da Nino Dale per suonare la chitarra nei Nino Dale and His Modernists, con i quali debutta discograficamente anche come cantante in E adesso te ne puoi andar.

Quando viene ammesso all’Istituto di arte grafica di Urbino, termina l’esperienza con il gruppo di Nino Dale.

Ivan e i Saggi – Anonima Sound

Nel 1966 fonda il gruppo Ivan e i Saggi con Velio Gualazzi (padre di Raphael Gualazzi) e Walter Monacchi, con cui nel 1967 partecipa al Torneo Davoli Italia Beat, per poi cambiare nome in Anonima Sound, con i quali partecipa al Festival di Bellaria e incide il suo primo 45 giri, Fuori piove/Parla tu.

Nello stesso anno gli Anonima Sound incidono il loro secondo 45 giri, L’amore mio, l’amore tuo/I tetti, e partecipano al Cantagiro con Parla tu.

Il terzo 45 giri degli Anonima Sound, Josephine/Mille, arriva nel 1969, e con Josephine il gruppo partecipa al Cantagiro.

Nello stesso anno gli Anonima Sound lasciano la CBS, firmano con la Numero Uno, si allargano con l’ingresso del tastierista Roberto “Hunka Munka” Carlotto, e incidono il loro ultimo 45 giri, Ombre vive/Girotondo impossibile.

Rockleberry Roll – Ivan & Transport

Alla fine del 1970 Ivan Graziani lascia gli Anonima Sound per svolgere il servizio di leva obbligatorio, al termine del quale, nel 1972, intraprende la carriera solista, pubblicando alcuni 45 giri con gli pseudonimi di Rockleberry Roll e Ivan & Transport.

Gli album e le collaborazioni

Il suo album di esordio, Desperation, è del 1973.

Seguono La città che io vorrei,  pubblicato nello stesso anno, e Tato Tomas’s Guitars.

Collabora come turnista e autore con vari artisti, tra i quali Herbert Pagani, la Premiata Forneria Marconi, l’amico “Hunka Munka” Carlotto, Marva Jan Marrow, Gian Pieretti, Bruno Lauzi, Francesco De Gregori e Antonello Venditti.

Nel 1977 collabora con Lucio Battisti alla realizzazione dei provini degli album Io tu noi tutti e Images.

Nello stesso anno si esibisce nella prima edizione del Premio Tenco.

Dopo aver firmato un contratto con la Numero Uno, nel 1976 registra l’album Ballata per 4 stagioni.

Nel 1977 esce I lupi, che contiene il singolo Lugano addio con cui Ivan Graziani si fa conoscere al grande pubblico

Nel 1978 esce Pigro, con cui intraprende il primo vero tour.

Nello stesso anno, il singolo Paolina viene inserito nella raccolta Superpop ’78 edita dalla RCA, affiancandosi ai brani dei cantanti di punta della casa discografica come Lucio Dalla, Rino Gaetano, Ivano Fossati e Anna Oxa.

Nel 1979 è la volta di Agnese dolce Agnese, con cui raggiunge la decima posizione e resta in classifica per quindici settimane.

Nello stesso anno collabora all’album Bandabertè, componendo la musica del brano Colombo, e alla raccolta a scopo benefico, Cantautori s.r.l., quinto disco più venduto dell’anno, in cui viene inserito il suo brano Lugano Addio.

Nel 1980 ottiene un altro significativo riscontro di pubblico con l’album Viaggi e intemperie.

Il brano Firenze (canzone triste), da alcuni ritenuto il suo più famoso successo, con il quale partecipa al Festivalbar 1980, pubblicato su 45 giri, raggiunge la quinta posizione, restando in hit parade per trentasette settimane.

Spiccano anche Isabella sul trenoDadaRadio LondraAngelina e Tutto questo cosa c’entra con il Rock & Roll.

Nello stesso anno Graziani viene scelto con Ron e Goran Kuzminac per lavorare a QConcert, un Qdisk edito dalla RCA per pubblicizzare questo nuovo formato da cui nascerà anche una tournée.

Per QConcert i tre compongono insieme il brano Canzone senza inganni.

L’anno successivo Graziani pubblica un altro lavoro, Seni e coseni, in cui sono ben contrapposte le sue due personalità: canzoni delicate come SignorinaCleo e Pasqua, lasciano il posto, sulla seconda facciata del disco, al rock tagliente di TigreDigos BoogieOh mamma mia.

Il disco raggiunge la quattordicesima posizione in hit parade.

Partecipa al Festivalbar 1981 con Pasqua.

Dopo il doppio disco live del 1982, Parla tu, nel 1983 pubblica l’album Ivan Graziani.

Se l’album non riscuote molto successo, le canzoni Il chitarristaSignora bionda dei ciliegi e Navi ottengono discreti ascolti in radio, e Il chitarrista partecipa al Festivalbar 1983.

Nel 1984 esce Nove, con gli arrangiamenti curati da Celso Valli, che arriva alla quattordicesima posizione in classifica.

I due brani che si evidenziano di più sono Limiti (Affari d’amore) e Minù Minù.

Sanremo

Nel 1985 partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo con Franca ti amo.

Il brano si classifica al 17º posto e ottiene un timido riscontro di pubblico.

Nel 1986 pubblica Piknic, album poco considerato dalla critica e dal pubblico.

Dopo PiknicIvan Graziani abbandona la Numero Uno e firma con la RCA.

Nel 1987 firma per la Carosello e avvia uno studio domestico, battezzato “Officine Pan Idler, per lavorare in tranquillità.

Nello stesso anno, suona anche in Unione Sovietica, Canada e Cina.

Nel 1989 esce il primo album con la nuova casa discografica, Ivangarage, e l’antologia Segni d’amore.

Mentre per Ivangarage è concessa libertà artistica, in Segni d’amore Ivan Graziani riarrangia alcuni dei suoi successi per renderli più attuali.

All’interno di questa raccolta è inserito il brano inedito La sposa bambina.

Nello stesso anno esce il 45 giri Tutto il coraggio che hai/Guaglio’ guaglio’, che tratta il tema delle stragi del sabato sera, frutto di un’iniziativa del Sindacato italiano dei locali da ballo, e destinato a essere distribuito gratuitamente nelle discoteche.

Sia per i testi di Ivangarage sia per quello di Tutto il coraggio che haiIva Graziani si avvale della collaborazione di Attilio De Rosa.

Nel 1991 esce l’album Cicli e tricicli, nel quale prevale il genere della ballata, in contraddizione con l’atmosfera rock che contraddistingue i suoi ultimi lavori.

Nel 1994 partecipa per la seconda volta al Festival di Sanremo.

Il brano Maledette malelingue raggiunge il settimo posto nella competizione e l’esperienza si rivela positiva, così come il seguente album Malelingue, che registra buoni livelli di vendita.

Sarà tuttavia la sua ultima collaborazione con la Carosello.

L’ultimo disco

Nel 1995 esce per la CGD il secondo disco dal vivo di Graziani, Fragili fiori … Ivan, che include anche cinque brani inediti.

Tra questi vi è La nutella di tua sorella, in cui Graziani duetta con l’amico Renato Zero.

Nonostante sia in progetto un nuovo disco, Fragili fiori sarà l’ultimo lavoro di Ivan Graziani.

Malato da quasi due anni di tumore al colon, muore il 1º gennaio 1997, all’età di 51 anni, nella sua casa di Novafeltria, dove aveva chiesto di tornare dall’ospedale per le festività natalizie.

Con lui vengono seppelliti, nel cimitero locale, una delle sue chitarre, una Gibson che chiamava “mamma chitarra” e il suo gilet di pelle cui aveva applicato un gancio affinché potesse sorreggere la chitarra.

Noi di MusicAq, MusicAq magazine e Worldwide Open Music vogliamo ricordarlo con la canzone che forse più delle altre amiamo: Il chitarrista.

Ciao Ivan.