Marco Vincisgrassi: come se fosse antani
È questione di ore, sta per uscire Come se fosse Antani, il primo album di Marco Vincisgrassi che abbiamo avuto l’onore di ascoltare e ora abbiamo il piacere di raccontare.
La copertina del CD rende evidente l’approccio artistico unico di Vincisgrassi.
A valle delle pressanti richieste ricevute alla fine di ogni concerto ho deciso di (scegli tu il verbo) questo album.
O meglio, per essere più precisi, è questo album che ha deciso da sé.
– Lo so che qui qualcuno dirà che dovevo lasciare più spazio. –
Tutto il contenuto è preso da una serata dal vivo.
Tuttavia il sindaco del paese in cui abbiamo suonato non ci ha fornito alcun supporto economico per la registrazione dell’album, e per questo evitiamo di citarlo (sia il sindaco che il paese).
L’album presenta una collezione di 9 tracce che catturano l’essenza delle esibizioni dal vivo di Vincisgrassi e la Beata Gioventù.
“L’uomo chiamato cavallo” ironizza su le irriferibili doti di un tale Camillo e affronta temi come l’identità e l’accettazione di sé.
“Buongiorno Mikelangelo”, invece, è un omaggio al grande Mike Bongiorno.
“Vuoto arrendere” esplora il significato dell’esistenza e le sfide della vita, mentre “Mondo novo” riflette sul concetto di amore e sulle sfide che possono sorgere nelle relazioni.
“Abbiate Pazienza” ritorna a un tono più riflessivo per esplorare il senso di estraneità e disillusione rispetto al mondo che ci circonda.
“Caffè letterario”, invece, è una canzone che trova rifugio tra i grandi poeti e scrittori italiani.
Dove “Promenade brasileira” è un inno all’uguaglianza tra gli individui, “Uomini e lupi” ci ricorda che gli esseri umani sono naturalmente inclini a comportarsi in modo egoista, competitivo e violento, nei confronti degli altri esseri umani.
Insomma, Come se fosse Antani mostra la versatilità artistica di Marco Vincisgrassi, il quale mette in campo, anzi sul palco, una combinazione di testi eccentrici e melodie coinvolgenti per offrire un viaggio musicale che spazia tra diversi generi e temi.
L’album, nel suo insieme, si rivela una piacevole scoperta per gli amanti della musica italiana indie, con un tocco di originalità e creatività che lo distingue.
La Beata Gioventù che accompagna Marco Vincisgrassi (tastiere e voce, oltre che testi e musiche) è quella di Lucio Paolo Esposito (basso elettrico), Giovanni Baldassarri (batteria), Claudio Cauzillo (chitarra), Enrico Mirabassi (pianoforte).
L’ensemble è stato finalista al premio nazionale Fabrizio De André nel 2019 nella sezione testi.
Con il singolo “L’ombrello”, pubblicato nel febbraio 2021, Marco Vincisgrassi ha affrontato con apparente leggerezza un tema molto serio: la strage di Capaci, avvenuta nel 1992 a causa di un attentato terroristico-mafioso.
È doveroso ricordare che gli arrangiamenti che hanno reso memorabile “L’ombrello” sono stari curati da Gianfranco Continenza, la cui inconfondibile impronta musicale ha arricchito il brano, spingendolo oltre i confini della musica cantautorale e conferendogli un sound ricercato, con armonie complesse ed elaborate che si mescolano a melodie gradevoli e accessibili.
Gli appassionati di cinema ricorderanno che l’espressione «come se fosse Antani» è riferita al personaggio del conte Mascetti, interpretato da Ugo Tognazzi nella commedia italiana di Monicelli intitolata “Amici Miei”, del 1975.
L’uso di questa espressione è un chiaro riferimento al carattere nonsense e ironico presente nelle composizioni musicali di Vincisgrassi, nei cui testi si combinano elementi narrativi e storici con uno sguardo critico alla contemporaneità.
Continuate a seguirci, Come se fosse antani.