Curiosità

Le donne nelle canzoni: da Aida a Toffee

L’Ave Maria è divenuta una delle più note composizioni di Franz Schubert.

Il pezzo faceva parte di sette lieder (canzoni) su testi di Walter Scott tratti dal suo poema The lady of the Lake in una traduzione in tedesco di Adam Storck, e tutti facenti parte dell’opera di Schubert, Liederzyklus vom Fräulein vom See.

Nel poema di Scott, il personaggio di Ellen Douglas, la Lady del Lake, è quello di una ragazza andata in esilio con suo padre e che vive nella grotta di Goblin, in quanto il padre ha rifiutato di unirsi a Roderick Dhu, in ribellione contro il re Giacomo.

Roderick Dhu, capo di un clan scozzese, vive sulla montagna con i suoi guerrieri e si attarda ad ascoltare il suono lontano del suonatore di arpa, il bardo Allan-Bane, che accompagna Ellen mentre canta una preghiera rivolta alla Vergine Maria, invocando il suo aiuto.

Roderick Dhu si ferma ad ascoltarla e poi prosegue verso la battaglia.

Le parole iniziali pronunciate da Ellen, Ave Maria, non hanno alcun rapporto con l’omonima della tradizione cattolica, il cui testo latino è stato in seguito solo adattato alle note di Schubert, e non musicato dal compositore.

Ellen Douglas

La celebre Ave Maria, dunque, non è in realtà dedicata alla madre di Gesù.

Il titolo “ufficiale” è infatti Ellens Gesang III (D839, Op. 52 n. 6, 1825), cioè Terza canzone di Ellen.

Le donne hanno ispirato la più bella musica di ogni tempo, e continuano a farlo anche ai giorni nostri.

Vediamo come.

Aida (Rino Gaetano)

Lei sfogliava i suoi ricordi, le sue istantanee, i suoi tabù

Aida (Rino Gaetano)

Aida, di cui canta Rino Gaetano, è l’Aida di Verdi, è l’Italia.
Le donne (Berta, Gianna, Maria), nelle canzoni di Rino Gaetano, rappresentano quasi sempre qualcos’altro.

Alessandra sarà sempre più bella (Fabrizio Moro)

Arriveranno gli anni più belli, l’estate finalmente infinita sarà, questa terra avrà cambiato colore, forma consistenza e odore

È una canzone che non parla delle donne in generale, ma di una precisa ragazza che ha incontrato il cantautore.

Alice (Francesco De Gregari)

Alice guarda i gatti e i gatti guardano nel sole, mentre il mondo sta girando senza fretta

Alice Pleasance Liddell

Solitamente un brano racconta una storia, qui invece ne sono raccontate tante.

Questa canzone racconta delle storie completamente slegate tra loro, ma un filo conduttore c’è ed è suggerito dal titolo della canzone: Alice.

In genere, pensando al nome Alice a tutti viene subito in mente il romanzo Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, in cui Alice è una ragazzina insoddisfatta che combatte la noia e le convenzioni tipiche degli adulti prendendo le distante dal mondo reale, catapultandosi, di conseguenza, in un mondo fantastico.

Per questo De Gregori ha scelto il nome di Alice: la figura chiave della sua canzone doveva richiamare la protagonista del romanzo di Lewis Carroll, evidentemente perché condividono qualcosa.

La Alice di De Gregori sembra dunque essere Alice Pleasance Liddell, un’amica di Lewis Carroll per la quale il famoso autore ha scritto il suo celebre romanzo.

Angela (Luigi Tenco)

Angela, angelo mio, quando t’ho detto che voglio andarmene volevo solo vederti piangere perché mi piace farti soffrire

In questo brano il protagonista esordisce con un’invocazione nei confronti della donna amata che apparentemente lo ha appena lasciato.

E svela il motivo, confessando all’amata che aveva fatto finta di mandarla via perché gli piaceva farla soffrire e vederla piangere ed era convinto che lei avrebbe sofferto per questo distacco.

Tuttavia Angela non piange e apparentemente non soffre per la fine di questo amore, mentre il protagonista capisce che non può recuperare questo amore e si accorge che, mentre inutilmente la invoca a rimanere, tutto d’un tratto ha perso tutto.

Angie (Rolling Stones)

Oh your kisses still taste sweet, I hate that sadness in your eyes

È una canzone scritta principalmente da Keith Richards.

Racconta la fine di un amore e il conseguente, inevitabile, dolore.

Alcuni sostengono fosse dedicata alla prima moglie di David Bowie, Mary Angela Barnett detta Angie Bowie, altri invece che fosse stata scritta per l’attrice Angie Dickinson.

Keith Richards non ha mai svelato l’arcano.

Anna Verrà (Pino Daniele)

Anna verrà e sarà un giorno pieno di sole, e allora, sì, ti cercherei forse per sognare ancora

Anna Magnani

La sua Anna non è un’Anna qualunque: la canzone infatti è dedicata alla grande attrice Anna Magnani.

Annarella (CCCP)

Lasciami qui, lasciami stare, lasciami così, non dire una parola che non sia d’amore per me, per la mia vita che è tutto quello che ho, è tutto quello che io ho e non è ancora finita

Annarella Giudici

Ai tempi di Annarella, la formazione dei CCCP era composta da Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Gianni Maroccolo, Francesco Magnelli e Giorgio Canali.

Il gruppo era prossimo alla disgregazione e i rapporti con Annarella Giudici si erano fatti tesi.

In più, Giovanni Lindo Ferretti stava riflettendo sulla scomparsa prematura di suo padre, morto quando sua madre aveva scoperto di essere incinta.

Proprio per lui ha scritto la canzone Annarella.

Il testo è molto breve e semplice ma altrettanto intenso e rappresenta il modo in cui Ferretti affronta il lutto, accettando la fine della vita del padre e soprattutto la sua assenza.

Il brano è però diventato anche un pretesto per riappacificarsi con la benemerita soubrette.

In seguito a un litigio con Annarella Giudici, Giovanni Lindo Ferretti decise di dedicare il brano proprio a lei.

Barbara Ann (The Regents)

Barbara Ann take my hand, Barbara Ann you got me rockin’ and a rollin’, rockin’ and a reelin’

Scritta nel 1961 e originariamente pubblicata dai Regents, venne portata al successo quattro anni dopo dai ben più noti Beach Boys.

In Italia la canzone venne usata per la pubblicità di un famosissimo dentifricio, e venne incisa in italiano nel 1966 dai Pop Seven, dei quali faceva parte Roberto Vecchioni, autore del testo.

La canzone ebbe successo grazie al suo motivo ossessivo, il celebre «Baa Baa Baa Baa BaaBarbara Ann», il cui nome sintetizza tutte le donne dell’epoca del surf.

Brava Giulia (Vasco Rossi)

Voglio vivere come te, voglio vivere come se … come se tutto il mondo fosse fuori, voglio ridere come se … come se ridere di per sé bastasse già a risolvere gli errori, non voglio stare lì, sempre a chiedere «come mai», a chieder sempre «per favore mi dai?»

Brava Giulia è una canzone scritta da Vasco Rossi, inclusa nell’album Blasco Rossi.

In tutto l’album, la combriccola del Blasco subisce i giudizi di moralisti e perbenisti.

In particolare, Vasco si riferisce ai media, tornando a citare «quel tale», così come in Vado al massimo, ovvero Nantas Salvalaggio, giornalista che in un’apparizione di Vasco a Domenica in nel 1981, nella quale propose il brano Sensazioni forti, definì il rocker di Zocca «sporco, ebete e drogato».

Eleanor Rigby (The Beatles)

Eleanor Rigby picks up the rice in the church where a wedding has been, lives in a dream, waits at the window wearing the face that she keeps in a jar by the door, who is it for?

Eleanor Rigby

È una canzone che, sebbene accreditata come quasi tutte quelle dei Fab Four, al duo Lennon-Mc Carteney, è stata quasi totalmente pensata e scritta dal Paul Mc Cartney.

Tratta il tema della solitudine: Eleanor Rigby è una donna che in chiesa raccoglie il riso gettato durante i matrimoni.

La stessa solitudine di Eleanor è vissuta anche dal parroco della chiesa frequentatata dalla donna, Padre MacKenzie, che scrive sermoni che nessuno ascolterà.

Eleonor Rigby muore proprio in quella chiesa e viene seppellita dal parroco durante un funerale al quale nessuno partecipa.

Il nome Eleanor Rigby fu usato da Paul McCartney che lo vide citato sulla tomba della famiglia Rigby nel cimitero di Woolton a Liverpool.

Gabri (Vasco Rossi)

Adesso ascoltami, non voglio perderti, però non voglio neanche … neanche
Illuderti

Gabriella Sturani con Vasco Rossi

Gabri è un’ex fidanzata del Blasco negli anni ’80.

I due sono stati insieme un paio d’anni, lei si chiama Gabriella Sturani ed è la madre di Lorenzo, uno dei tre figli del cantautore.

Aveva 16 anni quando ha iniziato a frequentare Vasco, che descrive come «dolce, riservato, premuroso».

Gloria (Umberto Tozzi)

Gloria per chi accende il giorno e, invece di dormire, con la memoria torna
a un tuffo nei papaveri in una terra libera

l testo italiano è articolato sulla doppia valenza semantica del titolo, inteso sia come sostantivo, sia come nome di donna.

Sono la struttura melodica e l’arrangiamento che rendono questa canzone una delle più conosciute tra quelle italiane del secolo.

Il valore del pezzo viene riconosciuto anche negli ambienti della musica colta.

Famoso è l’aneddoto dell’allora critico di musica del Corriere della SeraMario Luzzato Fegiz, che raccontò di come il grande direttore d’orchestra Von Karajan interruppe un’intervista per ascoltare Tozzi alla radio.

E successivamente fu la London Symphony Orchestra a concedere a Gloria l’onore di una trasposizione sinfonica di grande effetto che il cantautore inserirà nel 1987 nella raccolta … minuti di un’eternità.

Jenny è pazza (Vasco Rossi)

Jenny non può più restare, portatela via, rovina il morale alla gente

Gli esordi di Vasco sono stati accompagnati da diverse immagini di ragazza, tra le quali Jenny, che però non prende spunto da una persona reale.

È invece la trasposizione dei suoi periodi di esaurimento nervoso.

Oggi si chiama depressione.

Aveva sempre la paura di finire esaurito e sua zia la esorcizzava promettendomi una cura a bastonate, così ha raccontato Vasco Rossi.

Jenny è pazza non è quindi una canzone dedicata a una figura femminile conosciuta dall’autore, ma rappresenta le sue paure e Jenny gli era sembrato un nome molto adatto, da esaurita.

Laura (Vasco Rossi)

E Laura aspetta un figlio per Natale e tutto il resto adesso può aspettare perché Laura adesso deve solamente riposare e forse smetterà anche di fumare

Laura Schmidt con Vasco Rossi

Questa canzone è dedicata al grande amore della vita di Vasco, Laura Schmidt, sua compagna da quasi 30 anni.

Laura è la madre dell’ultimo figlio del Blasco, Luca, nato nel 1991.

Il rocker e la compagna si sono conosciuti nel 1988 quando lei aveva 17 anni.

Layla (Derek & The Dominos)

Like a fool, I fell in love with you, you turned my whole world upside down

Patty Boyd

È una canzone ispirata dall’amore, all’epoca non corrisposto, di Eric Clapton per Patty Boyd, una modella moglie dell’amico George Harrison.

Gorge Harrison e Patty Boyd divorziarono nel 1977.

La Boyd si unì in matrimonio con Eric Clapton nel 1979, dal quale però si separò nel 1989.

Non è Francesca (Lucio Battisti)

Come quell’altra è bionda però non è Francesca, era vestita di rosso, lo so, ma non è Francesca

Il testo ha la forma di un monologo, che costituisce la risposta del protagonista a un’altra persona, che si immagina fuori campo, e che gli ha riferito il comportamento della sua compagna.

Nonostante gli indizi gravi e concordanti, il protagonista è incapace di ammettere quanto accaduto, e si ostina a voler credere alla fedeltà della sua Francesca.

Nella strofa, il testo alterna i dati di fatto («era vestita di rosso») con i commenti personali («no non può essere lei»), una caratteristica tipica del blues.

Proud Mary (Creedence Clearwater Revival)

Left a good job in the city workin’ for the man ev’ry night and day, and I never lost one minute of sleepin’ worryin’ ‘bout the way things might have been

Nelle note di copertina della ristampa ampliata di Bayou Country, Joel Selvin aveva spiegato che alcune canzoni per l’album erano state scritte da John Fogerty mentre faceva ancora parte della Guardia Nazionale.

Proud Mary era stata creata dopo che Fogerty aveva lasciato l’esercito, mettendo assieme parti di canzoni diverse, una delle quali riguardava una lavandaia di nome Mary.

In particolare la frase «left a good job in the city» (ha lasciato un buon lavoro in città) è stata scritta in seguito al congedo dello stesso Fogerty dalla Guardia Nazionale, e il verso «rollin’ on the river» (rotolando sul fiume) era tratta da un vecchio film di Will Rogers su dei vecchi appassionati di ruote a pale, che a un certo punto cantavano proprio «rollin’ on the river».

Rosanna (Toto)

I can see your face still shining through the window on the other side

Rosanna Arquette

La canzone è stata scritta da David Paich e non era dedicata all’attrice Rosanna Arquette come si andava dicendo.

L’autore al momento di scrivere il testo era alla ricerca di un nome femminile che potesse star bene col ritmo della canzone, e Rosanna risultò essere il più adatto.

Sally (Vasco Rossi)

Sally ha patito troppo, Sally ha già visto che cosa ti può crollare addosso

La canzone racconta la tragica storia di una donna che ha subito un abuso sessuale ed a causa del quale vive piena di sensi di colpa ed in profonda solitudine.

Vasco Rossi raccontò di aver scritto la canzone durante una vacanza a Saint-Tropez, dopo aver frequentato un locale nel quale era presente una notevole quantità di donne bellissime.

Sara (Antonello Venditti)

Sara, tu va dritta e non ti devi vergognare

Simona Izzo

È la storia di un’adolescente, in dolce attesa, che vive passivamente il cinismo del suo ragazzo che intanto si deve laureare e poi, forse, un giorno la sposerà.

Simona Izzo, ex moglie di Antonello Venditti, raccontò che la canzone era ispirata ad una reale compagna di classe dell’attrice quando frequentava il liceo Mamiani.

Silvia (Vasco Rossi)

Silvia riposa dentro la stanza con una mano sotto il cuscino, mentre di fuori spunta il mattino che fra non molto la sveglierà

Silvia abitava vicino a casa di Vasco e lui ne aveva un’immagine solo sua, come per Albachiara.

Una ragazzina di 14 anni, nel momento in cui esplode la vita e da bambina diventa adolescente.

Susanna (Vasco Rossi)

Susanna è una bambina tutta colorata che quando va a ballare sembra un’aranciata, e guarda già i maschietti con aria misteriosa, ma quando torna a casa la sera è tutta un’altra cosa

Susanna Marani

A ispirare la canzone è stata Susanna Marani, una ragazza che frequentava la domenica pomeriggio lo Snoopy, discoteca vicino a Modena dove Vasco Rossi faceva il deejay.

Si frequentarono per un po’ quando lei aveva 16 anni e lui ne aveva 26.

Suzanne (Leonard Cohen)

Suzanne takes you down to her place near the river, you can hear the boats go by, you can spend the night forever

Suzanne Verdal

La Suzanne del titolo era una ballerina, Suzanne Verdal, che aveva particolarmente affascinato Leonard Cohen.

Toffee (Vasco Rossi)

Come, sei già sveglia? Da quanto tempo sei lì, così? Hai già preparato il caffè? Saresti proprio una brava moglie

Toffee è una donna, è lì con lui, hanno dormito insieme e la mattina dopo lui si sveglia, le parla convinto che lei sia ancora li, ma lei non risponde.

E mentre continua a chiamarla sale solo nella pronuncia del nome la disperazione per averla persa.